Ho accettato un invito dall’amico di mio fratello, ma alla fine si è rivelato essere solo un inganno.

Quando Jess accettò l’invito a un appuntamento con Stewart, organizzato dal fratello Adam, non immaginava che la serata avrebbe preso una piega così disastrosa in un ristorante di lusso.

La serata, che doveva essere un’occasione rilassante, si trasformò rapidamente in un incubo quando la carta di credito di Stewart venne rifiutata e il direttore minacciò di chiamare la polizia.

«Devi conoscere questo ragazzo,» disse Adam sdraiato sul divano, zappando tra i canali della TV.

«Si chiama Stewart, lavora con me. È un tipo a posto, ha un buon lavoro, una bella macchina. Insomma, tutto in ordine.»

Jess alzò appena lo sguardo dal suo laptop. «E chi sarebbe questo Stewart?»

«Te lo sto dicendo, è un bravo ragazzo. Secondo me vi piacerete.»

Jess sospirò, scettica. «Un altro appuntamento al buio?»

«Dai, non essere negativa. Vuole conoscerti. Fidati, andrà bene.»

Jess alzò le spalle, visibilmente riluttante. «Ok, ma se finisce male, giuro che non ti ascolto mai più.»

Adam sorrise con sicurezza. «Ti ringrazierai dopo, ne sono sicuro.»

Dopo essersi preparata per ore, l’appartamento di Jess sembrava essere stato colpito da un uragano, ma le parole di Adam l’avevano convinta a tentare.

Stewart si presentò con una lussuosa limousine che sembrava appena uscita da un salone. Jess salì sul sedile del passeggero, con la pelle immacolata dei sedili che contrastava con il suo nervosismo.

«Ciao, Jess,» disse Stewart con un sorriso caloroso. «Piacere di conoscerti.»

«Anche per me,» rispose lei, cercando di rilassarsi.

«Pensavo di portarti in un ristorante nuovo in centro. È elegante, ma il cibo è incredibile.»

«Sembra interessante,» rispose Jess, sorpresa dall’opzione così esclusiva.

Il ristorante era un simbolo di lusso, e Jess si sentiva un po’ fuori posto. Stewart, però, sembrava nel suo elemento e la guidò con disinvoltura verso il tavolo.

«Ordina quello che vuoi,» disse lui con nonchalance. Jess, rassicurata, iniziò a rilassarsi. La serata sembrava procedere senza intoppi: Stewart era affabile e spiritoso, e Jess si ritrovò a ridere più di quanto avesse fatto da tempo.

Ma poi arrivò il conto.

Stewart consegnò la carta di credito con sicurezza, ma la cameriera tornò poco dopo con un’espressione seria. «Mi dispiace, signore, la sua carta è stata rifiutata.»

«Impossibile. Provi di nuovo,» disse lui, infastidito.

Dopo altri tentativi falliti, l’atmosfera si fece tesa. Stewart diventò irritato e iniziò a discutere con la cameriera. «Sicura di saper usare la macchina?»

La sala cominciò a guardarli, e Jess si sentiva sempre più a disagio. «Forse c’è un problema con la carta. Hai un’altra opzione?»

Stewart, visibilmente alterato, rispose bruscamente: «Pensi che l’abbia fatto apposta? Paga tu, Jess.»

Jess scosse la testa, esasperata. «Ti avevo detto che non potevo permettermi un posto del genere.»

La situazione peggiorò quando il direttore intervenne minacciando di chiamare la polizia. Jess, sentendosi soffocare dalla tensione, si scusò e si rifugiò in bagno. Ricevette un messaggio da Adam: «Come sta andando?»

Arrabbiata, Jess fissò il telefono. Si sciacquò il viso e tornò al tavolo, dove Stewart continuava a discutere. La guardia di sicurezza era ora presente, e la minaccia di chiamare la polizia sembrava sempre più concreta.

«Puoi aiutarmi? Solo questa volta?» chiese Stewart, disperato.

«Non posso. Non ho abbastanza soldi,» rispose Jess, sentendosi impotente.

Un altro messaggio di Adam arrivò: «Come va l’appuntamento, sorellina? 😜»

Jess mostrò il messaggio a Stewart. «Adam sapeva che non potevi pagare?»

Stewart appariva confuso. «Non lo so. Adam mi aveva detto che avrebbe trasferito i soldi sul mio conto. Sembra che non l’abbia fatto.»

Jess, esasperata, chiese alla guardia se potevano uscire per risolvere la situazione. Chiamò Adam con il viso contratto dalla rabbia.

«Adam, Stewart non può pagare! Cos’hai combinato?»

Adam ridacchiò al telefono. «Calmati, Jess. Era solo per un po’ di divertimento. Usa la tua carta.»

«Sei impazzito? Vieni qui e risolvi il disastro!»

Pochi minuti dopo, Adam arrivò ridendo. «Problemi col conto?»

«Non è divertente, Adam. Mi hai messo in una situazione imbarazzante.»

«Su, Jess, non esagerare. Pago io, tranquilla.»

Adam pagò il conto con nonchalance, mentre Jess lo fissava con rabbia. «Pensi che sia divertente? Sei andato troppo oltre.»

Adam scrollò le spalle. «Era solo uno scherzo, un po’ di brio alla serata.»

Stewart si scusò con Jess. «Mi dispiace, non sapevo nulla.»

Jess sospirò, rivolta al fratello. «Hai davvero superato il limite, Adam.»

Mentre Adam se ne andava, Jess e Stewart rimasero in silenzio per un momento. Poi, con un cenno di intesa, si salutarono. Jess tornò a casa riflettendo su quanto avesse bisogno di nuovi confini con suo fratello.

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